Scuola storica del diritto

Frontespizio de Vocazione della nostra epoca per la legislazione e la giurisprudenza di Friedrich Carl von Savigny

Per Scuola storica va intesa la scuola giuridica, profondamente influenzata dal romanticismo, fondata da Friedrich Carl von Savigny. Essa criticò sia il giusnaturalismo che il positivismo.

La critica al giusnaturalismo riguardava la sua astrattezza, in quanto il diritto naturale sembrava volersi discostare da una visione storicistica affermando la validità universale di princìpi eterni ed immutabili.

Con riguardo alla polemica contro il positivismo, propugnatore delle codificazioni, spicca la pubblicazione, nel 1814, della Vocazione della nostra epoca per la legislazione e la giurisprudenza, ovvero il manifesto della Scuola Storica, scritto dal Savigny in risposta alle tesi del collega, Anton Thibaut, di elaborare una codificazione sul modello napoleonico volta ad unificare il diritto nel mondo germanico.

In questo testo, il Savigny dava nuovo vigore alla scienza del diritto, la cosiddetta scientia juris, e trovava soluzione alle maggiori questioni che in quel periodo laceravano la dottrina, anche germanica. Egli affermava, infatti, che l'idea di codice doveva essere superata in quanto risultava un inutile irrigidimento di un fenomeno di per sé non racchiudibile in schemi precisi, poiché il vero fondamento del diritto civile non poteva coincidere con il cesareo gladio, considerato, dallo stesso, strumento di guerra e soggiogazione, ma doveva riconoscersi nella naturale dipendenza del diritto dai costumi e dallo spirito di ciascun popolo. Pertanto si avrà un diritto in continua evoluzione e trasformazione, analogamente a quanto avviene per il linguaggio adoperato da ogni popolo. A questo rapporto va aggiunto il vitale sviluppo offerto dalla scienza specifica dei giuristi. Da ciò lo studioso faceva discendere quanto leggi e codici non siano necessariamente in armonia con il carattere del popolo, finendo per rappresentare una rottura nell'ordinato fruire della tradizione giuridica nazionale. In conclusione, il modo corretto di procedere per l'unificazione del sistema giuridico germanico consisteva nello spronare la crescita progressiva di una scienza del diritto comune all'intera nazione.

Questo documento ebbe, nel mondo universitario germanico, un'accoglienza strepitosa. Aderendo a questa metodologia ed ai suoi presupposti, due generazioni di giuristi tedeschi si dedicarono al compito di costruire una scienza ed un sistema. Tra questi giuristi spicca il contributo di Georg Friedrich Puchta (1798-1846), allievo del fondatore di questa scuola.


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